È arrivato il momento di gettare la spugna

È arrivato il momento di gettare la spugna

Se sei nel nutrito gruppo di persone che utilizza la spugna fino a quando non si sbriciola definitivamente tra le tue mani, allora ho una brutta notizia per te.

Se sei nel nutrito gruppo di persone che utilizza la spugna fino a quando non si sbriciola definitivamente tra le tue mani, allora ho una brutta notizia per te. Sì, perché ciò che hai tra le mani quando lavi le tue stoviglie potrebbe rivelarsi un’arma biologica molto pericolosa. O anche solo semplicemente una spugna che non fa più bene il suo dovere.

Brutta, sporca e affamata

Le spugne vanno incontro a un inesorabile deterioramento: il continuo sfregamento per rimuovere sporco e incrostazioni porta a consumare lo strato di fibra abrasiva fondamentale per il corretto uso di questi comuni oggetti domestici. Basterebbe questo motivo per indurti a capire che, periodicamente, quella spugna va cambiata. Tuttavia, per chi invece ha un tocco più delicato potrebbero volerci settimane prima che si intravedano i primi segni di cedimento. Nel frattempo la tua innocua spugna potrebbe diventare un ricettacolo di batteri e muffe.

Ok, hai letto da qualche parte su internet che le spugne si possono disinfettare. Basta inzupparle d’acqua e passarle nel microonde per qualche minuto a potenza massima, oppure nella lavastoviglie ad alte temperature, per uccidere la maggior parte dei germi annidati tra i suoi alveoli. Tuttavia, ciò che probabilmente succederà è che ucciderai solo i più deboli, mentre i più tenaci saranno quindi liberi di proliferare nei giorni successivi (sempre se non ti esploda prima il forno).

Microonde non ti temo

È ciò che ha dimostrato uno studio scientifico basato sulla celeberrima rivista Nature, nel luglio 2017. Un’analisi microbiologica su spugne da cucina usate ha dimostrato non solo che queste accumulano facilmente germi di ogni tipo, ma anche che, se sottoposte periodicamente alle tecniche suddette, mostrano una proliferazione di particolari batteri più resistenti, uno fra tutti il Moraxella osloensis.

Questo batterio è piuttosto comune, vive sulla pelle umana ed è tendenzialmente inoffensivo, tuttavia se prolifera in grandi quantità può diventare un pericolo per persone immunodepresse. Essendo alquanto resistente, può sopravvivere ad alte temperature e riprodursi indisturbato dopo gli utilizzi successivi. Lo studio comunque non ha l’obiettivo di quantificare quanto pericolose siano le cariche batteriche delle spugne usate a lungo, ma solo di stabilirne la natura, nonché di dimostrare quanto una tecnica apparentemente efficace come la sterilizzazione ad alte temperature possa in realtà dimostrarsi inutile.

È il caso di preoccuparsi?

Ora calmati però, la tua salute non è in pericolo imminente e la spugna che in questo momento si nasconde sotto al tuo lavandino non è la tua più acerrima nemica. Tutto ciò che ti serve sapere è che bastano pochi sani accorgimenti per avere la situazione sotto controllo.

Rimuovi più residui di cibo possibile prima di usarla

Se passi la spugna su intere porzioni di sugo stai praticamente dando la pappa ai batteri che sono all’interno. Le spugne sono, per definizione, molto porose e il cibo che vi finisce dentro può rimanere intrappolato anche dopo un risciacquo accurato, diventando un ottimo terreno di coltura per i germi. Usa la spugna per passare uniformemente i detergenti sulle tue stoviglie e per rimuovere leggere incrostazioni, non per togliere abbondanti residui di cibo.

Lasciala asciugare per bene prima di riporla

La maggior parte dei microbi prolifera in ambienti umidi, perciò una buona norma è evitare di lasciare la spugna zuppa di acqua. Strizzala per bene per rimuovere meccanicamente la maggior parte dei liquidi, poi riponila in un luogo ventilato dove possa asciugarsi definitivamente prima di riporla nel vano dove conservi gli articoli per la pulizia.

Quando diventa inevitabile, getta la spugna!

Una spugna normale perde la sua efficacia dopo circa una settimana. Ovviamente non parliamo solo del suo potere abrasivo, ma anche della sua carica batterica. Se proprio non vuoi buttarla perché ti sembra ancora in ottime condizioni, considera l’idea di impiegarla in altre zone della casa (per esempio in giardino) dove il suo utilizzo non costituisce un potenziale rischio per la salute come in cucina. 

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